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ALESSANDRO BAÙ

Non avrei mai pensato che la montagna avrebbe influenzato così tanto la mia vita. Quando a 14 anni ho iniziato a scalare con papà, giocavo a pallanuoto ed ero sempre in piscina. Giunto il momento di sedersi sui banchi dell’università per districarsi tra i libri di ingegneria, ho lasciato calottina e pallone per dedicarmi alla falesia e alle grandi pareti delle Dolomiti. Il premio per il primo 30 e lode in Analisi 1 è stato un corso di scialpinismo. Pian piano ho scoperto la neve, il ghiaccio, il misto, l’alpinismo invernale e… ho iniziato a viaggiare! In falesia ho conosciuto Claudia, mia moglie, ed è bellissimo condividere con lei questo stile di vita a stretto contatto con la natura.

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Il lavoro di ingegnere mi portava a girare i mari su navi da costruzione stando via dei mesi; con il mio travetto portatile da valigia cercavo di allenarmi e di ricaricare le batterie pronto per nuove avventure. Però viaggiare per lavoro per lunghi periodi, non era compatibile con la mia idea di famiglia e con la passione per la montagna, così, ormai dieci anni fa, ho dato le dimissioni da lavoratore dipendente e ho iniziato un nuovo capitolo della mia vita: mi sono rimesso nuovamente in gioco per dedicarmi a tempo pieno alle mie passioni, come alpinista, guida alpina e ingegnere freelance. 6 anni fa quando è nata mia figlia, è stato il momento di ritarare il modo di vivere la montagna, meno quantità e più qualità. Ho ripetuto salite in tanti posti meravigliosi ma aprire nuove linee è sicuramente una passione incontenibile che mi coinvolge totalmente. Enigma è l’ultima creazione sulla meravigliosa torre Trieste. Non sono sazio, ho sempre il desiderio di vivere nuove avventure e scoprire nuove pareti.

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